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Caffè Pedrocchi: un viaggio nel "Caffè senza porte" di Padova

E' uno dei più importanti caffè storici e letterari d’Italia, dove hanno seduto anche Marinetti, D'Annunzio, Balzac e Stendhal. Famosi il "Pedrocchino" e la "Torta Pedrocchi"

Marta Levo

PADOVA. Padova, città intrisa di storia e cultura, è custode di uno dei suoi tesori più preziosi: il Caffè Pedrocchi, un luogo avvolto da leggende e avventure intramontabili. Quest'angolo di Padova, noto anche come il "Caffè senza porte," è stato il palcoscenico di storie affascinanti, dove i visitatori discutevano di vita quotidiana, di attualità e di politica.

Il Caffè Pedrocchi, è uno dei più importanti caffè storici e letterari d’Italia. Fin dai suoi esordi, era conosciuto come “il Caffè senza porte”, questo perché era l’unico locale della città di Padova che fino al 1916 era sempre aperto, pronto ad accogliere i diversi avventori a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un luogo d’incontro per intellettuali e letterati, protagonista di feste, balli, trattative commerciali e persino riunioni massoniche.

Un punto di riferimento per i padovani, ma anche per i viaggiatori e gli uomini d’affari provenienti da tutta la Penisola che in quest’imponente edificio neoclassico trovavano sempre accoglienza e ristoro. Eleonora Duse, Marinetti, D'Annunzio, Balzac, Stendhal sono solo alcuni dei nomi danzanti tra le pareti, testimonianza vivente del fervore risorgimentale. Il Caffè Pedrocchi è contraddistinto da tre sale: la Sala Bianca, la Sala Rossa e la Sala Verde ornate appunto nei colori della bandiera italiana. La sala verde era un luogo aperto a tutti, inclusi gli studenti squattrinati che potevano sostare solo in quella sala senza consumare, dando vita al noto e simpatico detto "restare al verde."

La sala Rossa con il suo bancone di marmo era e continua ad essere il fulcro dell'attività, mentre la Sala Bianca custodisce storie di epoche passate. Il buco sul muro, testimonianza di un colpo di fucile del 1848 durante il moto risorgimentale che coinvolse uno studente dell’epoca, e la citazione di Stendhal, “È a Padova che ho cominciato a vedere la vita alla maniera veneziana, con le donne sedute nei caffè. L’eccellente ristoratore Pedrocchi, il migliore d’Italia”, sono frammenti di un passato che non è mai veramente trascorso.

Oltre alla sua storia avvincente, il Caffè Pedrocchi è famoso per il suo Caffè alla Menta, noto affettuosamente come "Pedrocchino". Un connubio perfetto tra caffè, menta, panna e cacao amaro, servito rigorosamente senza zucchero (ed ecco spiegato perché i camerieri del Caffè Pedrocchi lo servono senza dare il cucchiaino) in una tipica tazza da cappuccino. Un'esperienza che continua a deliziare i padovani ed i turisti, offrendo un assaggio di storia miscelato con la freschezza del presente. Il costo di un Pedrocchino al banco è di 3 euro, mentre per goderselo seduti agli eleganti tavoli del Caffè Pedrocchi il costo sale a 5 euro.

Le chiavi del successo partono dagli ingredienti, tra cui la varietà di menta particolarmente dolce e profumata, frutto di un lavoro di selezione, e l'espresso. La miscela viene curata e selezionata da Antonio Culotta, di professione caffettiere, nonché memoria storica del Caffè Pedrocchi. Un espresso "strong", composto da arabica al 90% e da varietà robusta al 10%, composto da materie prime sudamericane e africane. La panna invece è esclusivamente fresca e proviene dalle vicini Dolomiti.

Il viaggio culinario al Caffè Pedrocchi non è completo senza assaporare la Torta Pedrocchi, nata nel 2014. Alla base c'è un soffice strato di pan di Spagna al cacao, preparato con farina di riso (che rende il dolce gluten free); sopra lo strato di pan di Spagna viene posato uno strato di crema al caffè preparata con la miscela esclusiva del Pedrocchi. Un altro strato di pan di Spagna al cacao separa le due creme, quella di caffè e quella alla menta, che conferisce freschezza al dolce. Il tutto è poi completato da una glassa al cioccolato fondente che dona croccantezza al dessert.

Il caffè senza porte, ma pieno di gusto ci aspetta!

 

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