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"Leaf Recognizer", l'app che salva i vigneti dalle malattie

Giacomo Manera, 26 anni, ci spiega le potenzialità della sua invenzione. Attraverso lo smartphone e una foto alle foglie è possibile capire di cosa stanno soffrendo le viti. Così si possono salvare i raccolti in tempi rapidi

Marco Pagli

CASTELFRANCO VENETO (Treviso). Le due passioni della sua vita hanno portato Giacomo Manera a realizzare una app che ha già ricevuto premi e riconoscimenti, prima ancora di essere entrata in commercio. La sua “Leaf Recognizer” (letteralmente “riconoscimento della foglia”) è capace di riconoscere le malattie delle piante, in particolare modo delle viti, attraverso uno smartphone. Un’idea nata dalla necessità di monitorare i vigneti di famiglia e di prevenire gli attacchi di funghi, insetti e parassiti. E che sta riscuotendo un grande successo proprio in virtù della sua semplicità e dell’estrema funzionalità che offre.

Giacomo Manera, 26 anni originario di Castelfranco Veneto, ha un diploma da perito informatico e una laurea in Enologia. Sta concludendo la laurea magistrale in Tecnologie Agrarie all’Università di Padova con una tesi che avrà al centro proprio l’applicazione con cui lo scorso anno ha vinto gli Oscar Green di Coldiretti Veneto nella categoria “Agricoltura Digitale” e che nel febbraio di quest’anno lo ha portato in Commissione agricoltura del Senato come relatore in una seduta che affrontava il problema della flavescenza dorata.

«Sono anni che lavoro allo sviluppo di questa app - racconta Giacomo - tutto è nato dall’incrocio dei miei interessi e dei miei profili. La mia formazione, e passione, informatica si è intrecciata con le competenze in materia agraria ed enologica e mi ha portato a realizzare un sistema di intelligenza artificiale in grado di individuare fin dalle prime manifestazioni dei sintomi le malattie delle viti attraverso delle foto fatte alle foglie direttamente in vigna».

Un’idea semplice per prevenire un problema molto diffuso. Un problema che ogni anno rischia di mettere in ginocchio migliaia di aziende agricole. «Sulla salute delle piante la prima cosa è la prevenzione - prosegue - ma quando sopraggiunge una malattia ciò che diventa decisivo è la tempestività con la quale si interviene. Ci sono casi, come molte delle patologie funginee, nei quali intervenire per tempo permette di salvare vigneti e raccolti. Altri, come ad esempio la flavescenza dorata (una particolare malattia che è portata dalla puntura di un insetto sulla pianta), in cui prima si rimuove il ceppo malato maggiori sono le possibilità di fermare la diffusione sugli altri. Ovviamente spesso gli agricoltori non hanno competenze specifiche e far intervenire un agronomo non è sempre possibile, specie in tempi rapidi».

Per questo “Leaf Recognizer” rappresenta uno strumento importantissimo nella lotta alle malattie delle viti. Uno strumento alla portata di tutti, che funziona anche offline. Basta uno smartphone con una fotocamera: attraverso l’applicazione ogni fotografia scattata alle foglie viene analizzata da un sistema di intelligenza artificiale, che verifica la possibile presenza di una malattia sulla pianta. L’individuazione è istantanea e vengono fornite anche alcune informazioni sulla natura della patologia e sui possibili rimedi. Il sistema, inoltre, è collegato con un account personale - a cui si accede attraverso internet - dove vengono raccolti tutti i dati sulla salute del vigneto con la geolocalizzazione delle eventuali malattie rilevate attraverso la app.

«Quella che inizialmente era un’idea da verificare - spiega ancora Giacomo Manera - si è trasformata in un sistema funzionante, a cui si sono già interessate alcune aziende e anche un consorzio di difesa degli agricoltori. Spero davvero che possa avere la maggiore diffusione possibile perché l’intelligenza artificiale applicata ad un settore come quello agricolo ha delle potenzialità enormi e permettere di migliorare la produzione sia in termini quantitativi che qualitativi, in una fase in cui i problemi sono sempre maggiori e gravi. Questo progetto, che pur è partito focalizzandosi sulla situazione dei vigneti, in realtà può essere utilizzato anche per tutta un’altra serie di coltivazioni. Una volta sviluppato il sistema, poi basta modificare alcune informazioni per poter adattare la app a settori diversi».

Ma “Leaf Recognizer” può avere anche una fondamentale funzione di database, dal momento che raccoglie in maniera geolocalizzata informazioni sulla salute delle piante. E in questa ottica può diventare uno strumento anche di pianificazione delle politiche agricole in diversi settori e aree geografiche. In queste settimane Giacomo Manera sta finendo di apportare le ultime migliorie all’applicazione, in collaborazione con il polo di agraria e medicina veterinaria dell’Università di Padova Agripolis con il quale a ottobre di quest’anno discuterà la tesi magistrale. “Leaf Recognizer”, quindi, sarà disponibile a breve e potrà essere scaricata sulle principali piattaforme.

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