Nel cuore delle colline piemontesi nasce un vino che incanta per la sua eleganza aromatica e la sua dolcezza raffinata: il Moscato d’Asti DOCG. Questo vino, simbolo della tradizione enologica italiana, è apprezzato in tutto il mondo per la sua leggerezza, le sue note fruttate e floreali e la sua versatilità a tavola.
In questo articolo, esploreremo le caratteristiche uniche del Moscato d’Asti, la sua storia millenaria, le tecniche di produzione e gli abbinamenti gastronomici ideali, per scoprire insieme il fascino di questo vino straordinario.
Origini antiche e riconoscimento DOCG
Il Moscato d’Asti affonda le sue radici nell’antichità, con testimonianze che risalgono all’epoca greco-romana, quando era già apprezzato per il suo profumo intenso e il gusto dolce .
La versione moderna, dolce e leggermente frizzante, si è affermata nel XIX secolo grazie alle tecniche di fermentazione controllata . Nel 1993, il Moscato d’Asti ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), riconoscimento che ne attesta la qualità e l’autenticità
Caratteristiche organolettiche
Il Moscato d’Asti si presenta con un colore giallo paglierino brillante e una spuma fine e persistente. Al naso, offre un bouquet fragrante e floreale, con sentori di salvia, tiglio, glicine, limone, ma anche agrumi . Al palato, è delicatamente dolce, aromatico e armonico, con una leggera effervescenza che esalta le sue note fruttate e floreali .
La gradazione alcolica è bassa, generalmente intorno al 5,5%, rendendolo un vino leggero e piacevole da degustare in diverse occasioni.
Zona di produzione e vitigno
Il Moscato d’Asti è prodotto esclusivamente in Piemonte, nelle province di Asti, Cuneo e Alessandria, in una zona collinare che comprende 51 comuni .
Il vitigno utilizzato è il Moscato Bianco, noto anche come Muscat Blanc à Petits Grains, una delle varietà più antiche e pregiate, apprezzata per la sua aromaticità e la sua capacità di esprimere al meglio le caratteristiche del territorio
Tecniche di produzione
La produzione del Moscato d’Asti prevede una vendemmia manuale delle uve, seguita da una pressatura soffice e una fermentazione a bassa temperatura. La fermentazione viene interrotta quando il vino raggiunge la gradazione alcolica desiderata, preservando così una parte degli zuccheri naturali dell’uva e mantenendo una leggera effervescenza . Questo processo consente di ottenere un vino fresco, aromatico e dal gusto dolce ma equilibrato.
Abbinamenti gastronomici
Il Moscato d’Asti è tradizionalmente abbinato alla pasticceria secca, alle crostate e ai dolci a base di frutta, come la torta di nocciole o la torta paradiso . Tuttavia, la sua versatilità lo rende adatto anche ad abbinamenti più audaci, come con formaggi erborinati, piatti speziati della cucina indiana o asiatica, e persino con ostriche .
Servito fresco, a una temperatura di 6-8°C, esprime al meglio le sue caratteristiche aromatiche e la sua piacevole dolcezza.
Un tesoro del Piemonte da riscoprire
Il Moscato d’Asti rappresenta un’eccellenza del patrimonio enologico piemontese, capace di conquistare i palati più diversi con la sua dolcezza equilibrata, la sua aromaticità e la sua leggerezza.
Perfetto per accompagnare momenti di festa o per concedersi un piacere quotidiano, questo vino merita di essere riscoperto e apprezzato in tutte le sue sfumature.
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