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Bere

"Notte tempo", l'olio siciliano che ha conquistato i palati di mezzo mondo

La sua particolarità sta nel fatto che le olive vengono raccolte di notte, primo esperimento in Italia. L'idea è di Federica Milioto, che ha lasciato la carriera di avvocatessa per lanciare la sua azienda agricola "Terre di Zaccanello"

Marco Pagli

RACALMUTO (Agrigento). A Racalmuto, comune siciliano dell’entroterra agrigentino, c’è un olio che è un romanzo familiare. Un distillato di storia personale e innovazione, di ritorno alle origini e di tensione verso il futuro. A produrlo è Federica Milioto, titolare dell’azienda agricola “Terre di Zaccanello”, che a nemmeno trent’anni ha deciso di lasciare una carriera avviata da avvocato a Roma e di investire nel sogno del nonno.

L’olio si chiama “Notte Tempo” ed è il frutto della raccolta notturna delle olive - primo esperimento in Italia - e di una immediata frangitura a freddo. In pochi anni è riuscito a conquistare i palati di mezzo mondo: medaglia d’argento alla London International Olive Oil Competition nel 2019, medaglia d’oro al Dubai Olive Oil Competition l’anno dopo e poi l’ingresso nelle guide più rinomate, a partire dal Gambero Rosso. Insomma, un successo costruito sfida dopo sfida, fatica dopo fatica.

«La storia inizia dalla vocazione di mio nonno Alfonso per l’olio - racconta Federica Milioto - aveva acquistato un appezzamento di terra da quattro ettari qui a Racalmuto, dove produceva. Il suo sogno, però, era ampliare la produzione, ma non era mai riuscito. L’occasione si presentò diversi anni dopo, quando mio nonno era già avanti con l’età. Fu mio padre Salvatore a comprarlo senza dirgli niente e quando lo portò a vederlo ne fu felicissimo. Pochi mesi dopo purtroppo venne a mancare».

In quel periodo la vita di Federica sembra essere orientata altrove. Sta studiando giurisprudenza a Roma, dove pochi anni dopo conseguirà la laurea e inizierà a lavorare come avvocato in un importante studio londinese. La Sicilia sono le settimane d’estate in cui si trascorrono le vacanze in famiglia e l’olio un bellissimo ricordo dell’infanzia e dell’adolescenza.

«Il richiamo verso la mia terra si fece strada piano piano dentro di me - prosegue - c’erano quasi dieci ettari di terreni su cui era possibile realizzare il sogno di mio nonno. Quando ne parlai in famiglia mia madre mi prese per pazza, mentre mio padre ne fu felice seppure all’inizio non disse niente. Ero determinata e in pochi mesi lasciai lo studio legale e tornai in Sicilia. Non fu facile, perché la maggior parte delle persone non capiva quella mia scelta. Avevo lavorato tanto per costruirmi una posizione nel mio campo di studio e proprio quando sembrava che tutto girasse nel senso giusto mollavo per intraprendere una strada sconosciuta o quasi. Ma non mi feci scoraggiare, nel 2018 tornai in Sicilia e investii tutta me stessa nell’azienda agricola Terre di Zaccanello, che avevo fondato pochi anni prima».

Federica è abituata a fare le cose seriamente e sa che per realizzare un’impresa il primo passo da fare è conoscere in profondità ciò che si andrà a fare. «L’olio mi scorreva nelle vene, ma avevo solo una conoscenza pratica e tutto sommato superficiale - spiega - così mi iscrissi ad un master in Food and Wine Management e successivamente ottenni il diploma da Sommelier dell’Olio. Queste esperienze mi hanno aperto un mondo, facendomi rendere conto che in questo settore ciò che è tradizione è quasi sempre sbagliato. La formazione mi ha permesso di crescere tanto sia nelle conoscenze, sia nelle competenze tecniche. Di scoprire metodi di coltivazione e produzione diversi e di poterli mettere in pratica».

Nel frattempo Federica - che gode dell’aiuto del padre Salvatore e del fratello Alfonso, ma anche del sostegno della madre Daniela - partecipa ad un bando europeo per il recupero di terre abbandonate e ottiene un finanziamento per piantare nuovi olivi e partire con una produzione che non è più quella domestica. Ma non è finita qua, perché sul terreno acquistato dal padre c’è un casolare che è abbandonato da tempo. L’idea, partorita pochi anni dopo l’acquisto dell’appezzamento, è quella di ristrutturarlo e farne un agriturismo dove si accoglieranno i turisti. Ma adesso Federica pensa di poterlo utilizzare anche come luogo di divulgazione e di condivisione della cultura dell’olio. Così in questa splendida struttura immersa nel verde, di cui si occupa l’altra sorella Giulia e che si chiama “Oikos”, dal 2019 i visitatori soggiornano e possono anche fare assaggi di olio e conoscere le produzioni realizzate in questo luogo.

Perché di produzioni in questo luogo se ne fanno diverse. Tanto che ormai il catalogo Terre di Zaccanello è sempre più ricco. C’è, però, un olio che più di tutti testimonia l’impegno, lo studio e la ricerca, la tenacia e le capacità imprenditoriali di Federica Milioto e della sua famiglia. Si tratta proprio di quel “Notte Tempo”, conosciuto e riconosciuto a livello internazionale.

«È probabilmente ciò che mi rende più orgogliosa e che ripaga più di ogni altra cosa i sacrifici fatti in questi anni - afferma - si tratta di una piccola produzione che per adesso si limita a mille litri a stagione. La raccolta viene effettuata interamente a mano i primi tre giorni e avviene di notte, quando la temperatura è più bassa. Andiamo avanti dalle 20 fino all’alba aiutati dai fari delle auto e dalle luci che montiamo intorno. Le olive vengono frante appena colte e il risultato è un olio che mi riporta alle sensazioni che provavo da ragazza, quando con il nonno assaggiavo la prima spremitura. L’obiettivo è quello di ampliare questa produzione e stiamo lavorando per realizzarlo».

Terre di Zaccanello, inoltre, è associata al Consorzio Olio Igp Sicilia fin dalla sua nascita. Il catalogo, oltre a “Notte Tempo”, è composto da “Biacolilla”, “Nocellara”, Novello ed Evo Classico. I prodotti sono acquistabili direttamente attraverso il sito www.terredizaccanello.it. Sullo stesso portale è possibile anche prenotare un soggiorno all’interno di Oikos, lo splendido relais che affaccia sulle terre di famiglia. Un antico casale del ‘700 finemente ristrutturato e immerso nella quiete di una natura prorompente di olivi, carrubi, mandorli e fichi d’india.

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