Scopriamo il formaggio plant-based

Una giovane start up di Parma - Dreamfarm - lo ha lanciato sul mercato con successo. Dall'idea di Mattia Sandei e Maddalena Zanoni sono nate un'alternativa alla mozzarella e un formaggio spalmabile


  • 16.06.2023

PARMA. Un anno e mezzo fa, a Parma, dall’intuizione di Mattia Sandei e Maddalena Zanoni, nasce Dreamfarm (https://dream-farm.it/), start up che lancia sul mercato nazionale un prodotto tutto nuovo: il formaggio plant-based.

La spinta dei due giovani era quella appunto di offrire a un pubblico un’offerta di prodotti gustosi, ma soprattutto sani dal punto di vista nutrizionale. Siamo consapevoli del fatto che la scelta di addentrarsi in una alimentazione vegetariana e vegana non rappresentano più solo una curiosità, bensì si palesano come fenomeno in estrema crescita che non può essere negato né tanto meno sottovalutato.

Una delle forze trainanti del mercato di questi prodotti è senza dubbio la crescente consapevolezza dei consumatori circa l’impatto sociale – ambientale delle proprie scelte personali. Molti altri inoltre invece si avvicinano a questa valida alternativa anche solo per ridurre il consumo di latticini nella propria dieta.

La produzione di formaggi vegetali ha richiesto un notevole sviluppo tecnologico e forte innovazione per replicare la consistenza, il sapore e la versatilità dei formaggi comunemente conosciuti come “tradizionali”. L’opzione vegetale del formaggio può variare nella sua consistenza e sapore a seconda degli ingredienti utilizzati e delle tecniche di produzione specifiche adottate dai singoli produttori. Alcuni produttori possono anche aggiungere aromi naturali o ingredienti aggiuntivi per ottenere un sapore più “solito” a quello della mozzarella “tradizionale”.

Importante notare che le caratteristiche e la qualità dell’alternativa vegetale possono variare tra i diversi produttori e marchi. Pertanto, è consigliabile leggere le etichette degli ingredienti per conoscere esattamente quando si intende acquistare qualcosa.

Nel caso di Dreamfarm, l’etichetta parla chiaro al pubblico: si tratta di una pasta di mandorle fermentata, per la quale è in procinto anche una tecnologia di brevettazione, e pochi altri ingredienti tra cui avena, sale, fibre vegetali e acqua. “L’etichetta è super pulita, gli ingredienti sono pochi e non è presente nessun olio aggiuntivo” afferma Giovanni Menozzi, attuale amministratore di Dreamfarm. L’attuale mercato delle offerte di formaggi plant-based è “limitato” e per la maggior parte “nutrizionalmente squilibrato. A differenza di altre alternative di formaggi vegetali che contengono spesso olio di cocco, amidi ed un’eccedenza di grassi saturi, noi di Dreamfarm proponiamo un’alternativa gustosa e molto salutare” - aggiunge Menozzi.

Nello specifico, il risultato di una fermentazione naturale che eleva il prodotto a livello di gusto, consistenza e profilo nutrizionale, si distingue per un Nutri-Score A, con pochi grassi saturi (0,9 su 100 grammi) e più fibre.

I fondatori hanno scelto mandorle italiane coltivate in Sicilia nella Val di Noto per abbracciare a tutto tondo l’attenzione alla sostenibilità. Attualmente due sono i prodotti di lancio nati con Dreamfarm: l’alternativa vegetale della mozzarella da 125 grammi e un formaggio spalmabile, simil stracchino, da 130 grammi. Evidente è stato l’entusiasmo del pubblico, sia nella dimensione online che in quella offline.

“Abbiamo iniziato a maggio a distribuire i nostri prodotti nella catena composta da 17 negozi di in to.market, ma anche in store specializzati nel mondo vegan” - afferma Menozzi.

Altro grande passo è stata la collaborazione con Pizzium su scala nazionale, che ha iniziato a preparare la pizza margherita con l' alternativa vegetale alla mozzarella di Dreamfarm.

 

 


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