Il progetto di orticoltura biointensiva di Duipuvrun

L'azienda agricola di Stefano Scavino, nell'astigiano, produce e salvaguarda le colture locali su terreni di piccola scala. Vengono applicati anche sistemi di vendita non convenzionale, come l'accordo economico tra i consumatori e l'agricoltore


  • 21.03.2023

COSTIGLIOLE D'ASTI. Duipuvrun nasce nel 2015 e si configura come un progetto di orticoltura biointensiva di collina, collocato nella provincia astigiana, più precisamente a Costigliole d’Asti.

Stefano Scavino, il proprietario, ci racconta da dove nasce il nome Duipuvrun: “Volevo aprire la mia azienda agricola nella piccola casa di campagna di mia nonna, dove passavo le estati durante l’infanzia, vicino alla zona della Piana Del Tanaro a Motta di Castiglione, zona tradizionalmente produttiva di peperoni. Quando ho deciso di produrre ortaggi, la prima idea è stata quella del recupero di questo peperone, il peperone quadrato, che era pressoché estinto a causa di motivi generazionali, economici ed ambientali. I ricordi d’infanzia e il tradizionale detto piemontese -Dui puvrun bagnà 'nt l’oli- mi hanno portato alla scelta del nome Duipuvrun per la mia attività”.

Il modello di business e i valori aziendali

L’orticoltura biointensiva messa in atto da Duipuvrun è un metodo di produzione di ortaggi che si applica su terreni di piccola scala; le pratiche di questo sistema sono assimilabili a quelle del biologico: non si usano pesticidi e fertilizzanti chimici.
Il termine intensivo fa riferimento alla piccola scala: le piante sono coltivate a distanza ridotta tra loro, grazie all’utilizzo di piccole attrezzature e alla raccolta svolta a mano. In questo modo, la resa è più efficiente e si evitano i problemi legati all’erosione del suolo. Le tecniche applicate dall’azienda hanno l’obiettivo primario di preservare la fertilità del suolo e la risorsa idrica, per operare in ottica di sostenibilità.

Le varietà coltivate sono molte, proprio perché Duipuvrun supporta la biodiversività ambientale, ma Stefano racconta che ha lavorato a lungo per salvaguardare alcune colture locali come il carciofo astigiano del Sorì, il peperone quadrato della Motta di Costigliole d'Asti, il cardo gobbo di Nizza Monferrato e il pomodoro Cerrato d’Asti.

L’azienda adotta sistemi di vendita non convenzionale, come il Sistema della Comunità Ambientale, un metodo di distribuzione di ortaggi che si basa sull’accordo economico tra i consumatori e agricoltore.

Nello specifico, i consumatori sottoscrivono un abbonamento e pagano una quota necessaria all’agricoltore per sostenere le spese di produzione, e in cambio ricevono settimanalmente i prodotti a km0 raccolti poche ore prima della consegna. Il produttore, così, ha la possibilità di programmare quanti ortaggi coltivare e di perseguire l’obiettivo di zero spreco. Si crea, dunque, una piccola comunità a sostegno dell’attività produttiva.

Stefano definisce la sua azione “educativa”, in quanto cerca di promuovere la stagionalità dei prodotti locali tramite la frequentazione diretta dell’orto. I consumatori, infatti, vengono coinvolti nella attività aziendali anche attraverso eventi, con l’obiettivo di mostrare un l’azienda agricola da un punto di vista alternativo. Regolarmente, vengono proposti eventi legati alla musica, tavole rotonde circa il mondo del cibo e dell’agricoltura, conferenze con ristoratori, con esperti e con ricercatori che si occupano di agraria.

La fiera Prima Era e i prossimi eventi

Gli eventi sono tra i più svariati e si svolgono nell’orto o direttamente nelle serre; delle location insolite e sorprendenti. Ad Aprile la stagione si aprirà con una piccola fiera, Prima Era: un evento che vedrà protagoniste circa venti giovani aziende di vignaioli che sono nate negli ultimi tre anni. L’evento sarà formato da un primo momento culturale con la presentazione di una rivista, seguito da una degustazione guidata sui vini presenti. Al tramonto la giornata nell’orto assumerà carattere più festivo e ludico con musica dal vivo e dj set. Come ogni anno, a maggio, si terrà la Festa del Carciofo, in cui verranno proposti diversi piatti che vedono come protagonista il carciofo astigiano del Sorì proveniente dall’azienda stessa.


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