Il cuore dell'Isola d'Elba pulsa in un gin

Parliamo di Helba Gin, liquore dell'isola toscana realizzato con acqua e botaniche del luogo. Ad inventarlo il milanese Federico Figini innamorato di questa terra


  • 13.12.2022

Le isole sono sempre affascinanti nella loro unicità, e spesso sono immagini speciali che ci arrivano in mente quando le pensiamo nella nostra corsa quotidiana. Ma l’isola di cui parliamo oggi ci seduce e ci attrae ancora di più, perché, tutto lì, riporta e riconduce al sole e al blu del mediterraneo e ci rimanda magicamente all’epica di Ulisse, agli Etruschi e ai viaggi fenici.

Parliamo dell’Isola d’Elba, la più grande dell’arcipelago toscano, il cui toponimo di origine ligure proviene dal latino Ilvates poi trasformatosi nel Medioevo in Ilba e successivamente in Helba. E proprio Helba Gin è il nome che è stato scelto per il magnifico liquore dell’isola la cui storia merita di essere raccontata, perché parte dall’essenza stessa del suolo, del clima e delle piante che vi vivono.

La vegetazione dell’isola è concretamente, e nel nostro immaginario collettivo, l’espressione migliore di quella che chiamiamo meravigliosamente macchia mediterranea con la sua forza evocativa: i colori, i sapori, gli odori che l’incastro millenario della natura ha prodotto.

Ed è a tutto questo che fa pensare lo scorrere, sul sito dell’Helba Gin, delle pagine che narrano la composizione delle botaniche che vivono sull’isola e che sono alla base della produzione del gin:

  • Mirto: nell’isola chiamato anche mortella, è una tipica pianta mediterranea che cresce abbondante sull’isola, nelle pinete, dalle colline fino al mare;

  • Mentuccia selvatica: è una pianta perenne che cresce spontanea nei luoghi erbosi ed è largamente utilizzata in cucina grazie al suo aroma intenso e inconfondibile;

  • Radice di liquirizia: è una pianta erbacea perenne rustica, cioè resistente al gelo, che cresce in terreni calcarei e argillosi;

  • Ginepro: è una pianta con poche esigenze idriche, ecco perché è facile trovarla dove le altre piante non riescono a crescere a causa delle siccità estive;

  • Castagne secche: gli ampi boschi di castagni sono tipici delle zone elevate dell’Isola.

  • Semi di coriandolo: il coriandolo è una pianta erbacea perenne appartenente alla stessa famiglia del finocchio e del prezzemolo;

  • Lattuga di mare: è un’alga verde molto comune nei mari del mediterraneo. Viene raccolta in primavera e in autunno quando il suo colore verde acceso rispecchia la ricchezza di sostanze nutritive come sali minerali e oligoelementi.

Senza dimenticarsi dell’altro elemento fondamentale per la produzione del gin: l’acqua dell’Elba che assorbe e porta con sè le tracce del suolo e delle piante. Parliamo della sorgente del monte Capanne a oltre 1000 metri di altezza, e che ha un nome conosciuto in tutto il mondo: Fonte Napoleone, in onore del suo soggiorno elbano tra il 1814 e il 1815 e delle soste che l’Imperatore spesso vi faceva. L’acqua della fonte è considerata una delle migliori acque italiane ed è buonissima per la distillazione grazie ai suoi bassi residui fissi.

È in questo contesto che nasce l’idea imprenditoriale di Federico Figini, esperto di comunicazione, milanese, innamorato dell’Elba dove ha trascorso tante estati ed eletta come terra del suo buen retiro ideale. Helba Gin è quindi un progetto che nasce da questa passione.

La produzione è un London Dry Gin che, secondo i canoni, è la versione più pura e tradizionale del gin e non prevede nessuna aggiunta artificiale come coloranti e aromi, a parte lo zucchero in proporzioni rigorose (5 g/ettolitro a 100% alc/vol).

Il liquore è distillato da Anonima Distillazioni (assolutamente da vedere il sito http://www.anonimadistillazioni.it/), realtà di Gubbio e punto di riferimento nel settore, realtà in cui ogni lavorazione è svolta all’insegna dell’artigianalità, mentre l’artwork (letteralmente opera d’arte - termine poi mutuato dalla pubblicità e dal marketing) della bottiglia è stata realizzata dall’illustratore milanese Il Tela e rappresenta un cuore profondo di pirite che si rifà appunto alla materia minerale della roccia elbana che aveva fornito il primo nominativo greco dell’isola (Aithàle, fuliggine, ferro).

Invece l’azzurro della bottiglia rimanda alla vista, come dicono i creatori di Helba gin, la distesa di mare vista dall’alto di una delle tante scogliere o di una delle medievali e suggestive torri di avvistamento per i pirati saraceni.

La produzione prevede due formati, uno da 70 cl in una bottiglia dalla preziosa e iconica finitura e uno da 20 cl per un perfetto primo assaggio, a cui si aggiungono i begli accessori firmati Helba.

“Helba è un promemoria di sensazioni, è il ricordo delle goccioline di acqua salata sulla pelle, del primo sorso di gin tonic nel primo giorno di vacanza, di un tuffo nell’acqua fresca dopo ore sotto al sole”.

Info e acquisti al sito https://www.helba.it/

 


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