Viaggio tra sacralità e mixology: la chiesa diventata pub

A Milano un esperimento davvero particolare. Da fuori sembra ancora una chiesa, ma una volta varcata la soglia ci si trova in un mondo dove l'adorazione è riservata non solo al divino, ma anche alla perfezione di un cocktail ben miscelato


  • 06.01.2024

MILANO. In zona Paolo Sarpi, immersa nelle strade intricate di Chinatown, precisamente in via Lomazzo 12 a Milano, si trova una gemma nascosta che attende di essere scoperta da coloro che desiderano vivere un'esperienza unica nel proprio genere.

Benvenuti alla Chiesetta, un locale che va oltre il semplice intrattenimento poiché capace di offrire un viaggio affascinante tra sacralità e mixology. Qui l’atmosfera è calda e rilassata.

La Chiesetta è una perla architettonica, risultato di un'originale trasformazione avvenuta nel gennaio 2006 che l’ha portata a convertirsi in un eclettico locale.

L'ingresso alla Chiesetta è un invito a varcare la soglia tra passato e presente, accolti da un cortile tranquillo e dalla facciata della chiesa sconsacrata. L'insegna medievale "Modus Bivendi" suggerisce che qui le regole del gioco sono diverse, ricordando che il viaggio sensoriale sarà guidato dalla creatività del bar tender, il leggendario Don Angel.

L'interno della Chiesetta è un connubio di antico e moderno: l'altare originale diventa il suggestivo bancone del bar, i capitelli e gli affreschi offrono uno sfondo unico per sorseggiare cocktail creati con attento studio. La carta dei drink è un vero e proprio poema liquido, con opzioni che richiamano il divino e il spirituale.

I "Chupitos della Parrocchia", con nomi come Sangue di Giuda e SuorLime, o i long drinks come DonDante e Cappuccino Cubano sono solo un assaggio della vasta gamma di libagioni offerte. C’è ovviamente anche una lista di birre artigianali, ma si può optare anche per un vino o un distillato.

Il fascino della Chiesetta non si ferma però alle sue pareti: è stata infatti scelta come set per videoclip musicali noti, per via della sua atmosfera così particolare. Da fuori, sembra ancora una chiesa, ma una volta varcata la soglia, ci si trova in un mondo dove l'adorazione è riservata non solo al divino, ma anche alla perfezione di un cocktail ben miscelato.

Confondersi tra il sacro e il profano è inevitabile, ma proprio questa dualità a rendere la Chiesetta un luogo affascinante e unico nel proprio genere. Don Angel, il cuore pulsante di questo santuario moderno, è un maestro nell'arte della mixology, che è stato capace a trasformare la ritualità dell'antica liturgia in una celebrazione della buona tavola e dei sapori audaci.

In conclusione, si può affermare che la Chiesetta è più di un semplice locale: è un viaggio attraverso il tempo e i sapori, un'oasi dove il divino si fonde con la creatività umana, e dove ogni sorso è un'esperienza sacra nel mondo profano della mixology. Se siete alla ricerca di un luogo dove la tradizione si mescola con l'innovazione, non potete fare a meno di fare visita a questa chiesa trasformata, dove il gusto è una forma di devozione.


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