Biancomangiare e Montebianco: due dolci della tradizione

Vi sveliamo le ricette di due dessert italiani molto amati: il primo è diffuso soprattutto in Sardegna e Sicilia, il secondo amatissimo in Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta


  • 21.04.2024

Il biancomangiare, un dolce al cucchiaio dal sapore semplice e delicato, è un piacere condiviso sia in Sicilia che in Sardegna (conosciuto come papai-biancu). Questo dessert, simile a un budino al latte e molto affine alla panna cotta, affonda le sue radici nel lontano Medioevo. In Sicilia, esiste una variante alla mandorla, tipica della provincia di Modica, rinomata appunto per le sue eccellenti mandorle. C’è poi chi lo arricchisce con scorza di limone, chi con la granella di pistacchio e chi con fiori di gelsomino o cannella.

Nei primi ricettari, il biancomangiare era in realtà un piatto salato. Questo conteneva petti di pollo o cappone, mandorle, latte e lardo. La ricetta divenne popolare in epoca rinascimentale, quando il biancomangiare veniva consumato durante i banchetti e preparato usando la carne bianca o pesce.

Per realizzare questo dolce sono necessari solo pochi ingredienti:
    •    500 ml di latte intero (o latte di mandorla)
    •    100 g di zucchero
    •    Mezza bacca di vaniglia o estratto di vaniglia
    •    1 pizzico di cannella (facoltativo)
    •    50 g di amido di mais
Il procedimento per preparare la versione dolce è davvero semplice, pochi sono gli step da seguire per realizzare questo piatto della tradizione:
    •    In una ciotola, setacciare l'amido di mais e mescolarlo con un po' di latte freddo fino a ottenere una consistenza uniforme.
    •    Versare il latte rimanente in un pentolino e aggiungere lo zucchero, i semi di vaniglia e la cannella, se la si desidera. Mettere il pentolino sul fuoco e mescolare.
    •    Quando il latte comincia ad addensarsi, aggiungere l'amido di mais e continuare a mescolare fino a ottenere una crema densa e omogenea.
    •    Versare la crema ottenuta negli stampi da budino e lasciare raffreddare in frigorifero per almeno 3-4 ore.
    •    Al momento di servire, sformare delicatamente il biancomangiare dagli stampi e decorare a piacere con le salse e gli ingredienti desiderati.

La preparazione del biancomangiare è dunque sorprendentemente semplice, richiedendo solo latte fresco di alta qualità, zucchero e aroma di vaniglia. Nella versione modicana, il latte intero viene sostituito dal latte di mandorla, conferendo al dolce un aroma squisito. Dopo aver amalgamato gli ingredienti, il composto viene addensato sul fuoco con l'aggiunta di amido di mais, seguendo un processo simile a quello del gelo di melone.
Una volta pronto, il biancomangiare viene versato negli stampi da budino e lasciato raffreddare in frigorifero  per garantire una consistenza cremosa e setosa.

Quando è il momento di servire, è possibile sbizzarrirsi con le decorazioni. Si possono aggiungere zuccherini colorati, riccioli di cioccolato fondente, salsa al cioccolato, miele, caramello, frutta secca e altro ancora. Un'idea gustosa è accompagnare il biancomangiare con uno o più cucchiai di sciroppo d'acero e una spruzzata di granella croccante, per un tocco di dolcezza e croccantezza che rende ogni morso un vero piacere.

Il biancomangiare si conversa in frigorifero per 3-4 giorni e rappresenta una deliziosa conclusione per qualsiasi pasto o un’ottima merenda da gustare in ogni occasione.
Il biancomangiare sa di casa, tradizione e famiglia. È sì, un dolce “povero” di ingredienti, ma ricco di ricordi. 

IL DOLCE MONTEBIANCO

ll dolce Montebianco, conosciuto anche come Montblanc, deve il suo nome alla montagna più celebre d’Europa, il Monte Bianco, situata nelle Alpi nord-occidentali.
Questo dolce, molto probabilmente ha origini francesi, ma si pensa esser nato sotto il regno dei Savoia, quando Piemonte e Francia erano uniti.
Si tratta di un dolce alpino, ma certamente non montanaro. Senza dubbio il Mont Blanc è di fatto uno dei primi dolci nordici attestati, questo è ancora oggi particolarmente amato in Piemonte, Lombardia e in Valle d’Aosta.

Il Mont Blanc fa la sua prima comparsa verso la fine del XVII secolo. Un periodo di rinnovamento per l’umanità intera sia dal un punto di vista culturale che da quello alimentare.
Non è chiaro se il Mont Blanc abbia ispirato altre versioni o se si tratti semplicemente di una coincidenza, ma è innegabile notare che in Giappone esista un dessert molto simile e ampiamente apprezzato, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto estetico: una pasta lavorata a forma di "spaghetto", accompagnata da panna montata. In Giappone, le castagne vengono spesso sostituite con zucca o patate viola, mentre in altre regioni dell'Asia orientale si utilizzano frutti completamente diversi, come fragole, pesche o mango.

Invece come si prepara l’originale Montblanc?

Come base del dolce abbiamo castagne e zucchero di barbabietola. Si inizia lavando le castagne sotto l’acqua corrente, poi queste si scolano bene e si applica un taglietto sulla loro buccia per far si che si aprano meglio. Si lessano le castagne in abbondante acqua bollente per circa 30 minuti. Una volta cotte, si scolano e si sbucciano, privandole della loro pellicina.
La ricetta classica del Mont Blanc prevede che per ogni 250 di castagne, si aggiungono 100 g di zucchero, e per ogni 100 g di castagne in più si aggiungono altri 20 g di zucchero.
Si uniscono in seguito i semi della bacca di vaniglia, un pizzico di sale e il latte, che dev’essere pari al peso delle castagne. Il tutto viene in seguito messo all’interno di una casseruola a cuocere a fuoco basso per circa 25 minuti, il tempo necessario perché tutto il latte venga assorbito dalle castagne. Si frulla il composto fino ad ottenere una purea di castagne liscia, priva di grumi e molto densa; poi si lascia raffreddare.

Con l’aiuto di uno schiacciapatate, si schiaccia la purea di castagne, facendola cadere a pioggia su un piatto da portata formando una montagna. Si monta poi la panna (250 ml) e la si applica sulla montagnetta di castagne con una sac à poche, effettuando decorazioni secondo il proprio gusto e stile. Infine, una volta completata tutta la montagna, si aggiungono le meringhe alla francese.  

Un'interpretazione più moderna del Montebianco, include l'aggiunta di marrons glacés alle castagne cotte, creando una mousse più leggera e eterea. Questa versione è caratterizzata da strati alternati di mousse e meringa, arricchiti con marrons glacés, e ricoperti completamente di panna montata e meringhe.

Questo dolce a base di purea di marroni, apparentemente semplice, è in grado di far raggiungere alte vette di piacere.

 

 


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